Contributi Volontari

Vivere da Sportivi – Giuria popolare IV edizione

Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa

Il Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa è stato costituito il22 dicembre 2014.Il suo distintivo richiama l’emblema dello Stato Maggiore della Difesa in versione tricolore e riporta il motto: “Per Aspera ad Astra” (attraverso le difficoltà, verso le stelle). Lo sport paralimpico perché anche grazie allo sport si favorisce il recupero psico-fisico dei nostri militari che, operando in Patria o al di fuori dei confini nazionali, hanno contratto lesioni o malattie invalidanti e permanenti nell’adempimento del proprio dovere. Lo sport  costituisce una preziosa opportunità per continuare a condurre  uno stile di vita attivo e per favorire l’integrazione e lo spirito di corpo. Questo progetto si prefigge di offrire un   contributo determinante verso una nuova prospettiva di vita e una più compiuta riabilitazione sociale.

Zeroindifferenza

Al fine di promuovere la cultura della parità e dei valori di non discriminazione (di genere, etnia e nazionalità, religione e convinzioni personali, disabilità, età, orientamento sessuale) l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” promuove la seconda edizione del convegno “Zero Indifferenza. Valorizzare le differenze per abbattere l’indifferenza: sport, arte e cultura per l’inclusione” (18 marzo 2016). L’iniziativa intende favorire il dialogo e la riflessione – attraverso il coinvolgimento e la sensibilizzazione della comunità accademica tutta – sull’importanza dello sport, dell’arte e della cultura quali strumenti fondamentali per la diffusione di valori etici. Nell’intento di incoraggiare la partecipazione attiva alla vita universitaria, gli studenti dell’Ateneo sono invitati a partecipare al concorso “Valori in corto”(scadenza 15 febbraio 2016) realizzando un cortometraggio sulle tematiche del convegno con particolare riferimento all’integrazione sociale, alla valorizzazione delle differenze e all’interazione con le persone con disabilità. Tutti i lavori selezionati saranno presentati e premiati durante il convegno.

Scacco al bullo – Rai Scuola

“Scacco al bullo” è il titolo del video che Rai Scuola ha realizzato sul laboratorio Piero Gabrielli di Roma destinato al programma Fuori Classe. Il filmato, che parte dallo spettacolo Il Pedone Rosso e dal dibattito tra ragazzi e insegnanti svoltosi al Teatro India dopo la rappresentazione, offre la possibilità di conoscere più punti di vista sull’ integrazione e sul bullismo nelle scuole, mostrando le testimonianze degli studenti e dei docenti dell’ Istituto Gioberti che sono stati coinvolti nel corso di formazione.In una scacchiera, classicamente formata da pezzi bianchi e neri, la Regina Bianca introduce suo figlio, il Pedone Rosso. La comunità inizialmente accoglie, seppure con qualche diffidenza, il nuovo venuto, ma pian piano le ‘ ragioni’  del gruppo prevalgono e per salvaguardare se stessi e i loro privilegi, il Pedone Rosso viene gradatamente, ma inesorabilmente, escluso. Lo spettacolo teatrale  prende spunto da un fatto di cronaca accaduto diversi mesi fa e venuto alla ribalta tramite You Tube: Girava infatti un video in cui si vedevano alcuni ragazzi che molestavano un ragazzo disabile. Il Laboratorio teatrale Piero Gabrielli ha voluto affrontare con uno spettacolo il tema del bullismo e in special modo quello rivolto verso soggetti particolarmente deboli. Un gruppo di allievi del laboratorio, di cui il cinquanta per cento con disabilità, sono stati coinvolti nella messa in scena dello spettacolo, che vuole essere un contributo alla discussione con gli studenti delle scuole medie superiori di un argomento importante, complesso e troppe volte ignorato. ”Scacco al bullo” racconta la storia di alcuni alunni della scuola ISIS V. Gioberti di Roma e del loro percorso emotivo, dalla visione dello spettacolo ”Il Pedone Rosso” al teatro India, ai laboratori teatrali che li vedono protagonisti.

DanceAbility International con Giovanna Barbero

“Tutte le persone possono danzare”, non vi è un modello estetico predefinito, ma la persona con il proprio corpo qualsiasi esso sia, questo è il pensiero su cui si fonda il metodo della DanceAbility. Tale disciplina nasce per volontà e studio del danzatore e coreografo statunitense Alito Alessi alla fine degli anni ’80.Una forma artistica che permette un linguaggio comune tra diverse abilità in cui i corpi danzano in improvvisazione per trovare modi per esprimere sé stessi, comunicare gli uni gli altri e costruire un senso di comunità attraverso il movimento dove nessuno si senta escluso. L’improvvisazione stimola la curiosità e l’apertura all’ascolto, stimola a liberarsi dalle abitudini ed espandere il nostro potenziale espressivo.  Improvvisare vuol dire fare delle scelte, in modo intuitivo o attraverso un processo di riflessione, non sapere cosa fare ci aiuta a sentire e prestare attenzione a ciò che sta accadendo. Quando si improvvisa ci si relaziona con la memoria del passato e l’immaginazione del futuro. Questa metodologia di Danza è un ambiente di uguale collaborazione ed apprendimento per tutti, è adatta per gruppi con diverse abilità perché la sua flessibilità permette di non isolare nessuno. È una pratica in cui ci si relaziona attraverso il corpo affinando la qualità del contatto fisico con l’altro. Ogni partecipante, nessuno escluso,  viene messo nella condizione di potersi esprimere facendo nuove e diverse esperienze delle proprie abilità, andando oltre i confini dell’abitudine. Questa disciplina è praticabile in ogni contesto: sociale, educativo, di formazione, di riabilitazione. Il metodo DanceAbility  ha come fine di permettere alle persone tutte di accrescere e ritrovare la relazione con se stessi, la relazione con l’altro e la relazione con lo spazio, passando attraverso la sensazione. Diverse e svariate possono essere le modalità esperienziali e performative della DanceAbility essendo un modello pratico di educazione sociale.

Io, Giovanna Barbero, sono un attrice e performer, teacher DanceAbility Intenational. Durante il mio percorso artistico la curiosità mi ha guidata verso un desiderio di ricerca scoprendo che il teatro è luogo di sfogo, incontro e scambio di tutte le arti dal movimento alla parola, dal suono all’ espressione e con in suoi naturali strumenti una forma artistica d’integrazione. La danza ed il movimento diventano gocce essenziali del mio percorso artistico, passando attraverso studi pedagogici del movimento  fino alla DanceAbility in cui mi sono certificata con il suo fondatore Alito Alessi. Il corpo è la nostra carte d’identità. L’Arte è uno strumento d’inclusione con i suo linguaggio comune tra diverse abilità.

Santa Lucia Basket

Il Santa Lucia Basket è una squadra di campioni, che negli anni ha ottenuto grandi riconoscimenti nazionali e internazionali. I nostri cestisti in carrozzina sono però innanzitutto la testimonianza sul campo di come un ostacolo fisico possa trasformarsi in un’emozione capace di far riscoprire e riempire di senso l’esistenza.

L’Albo d’Oro del Santa Lucia Basket testimonia una lunga storia di successi: 21 scudetti, 12 Coppe Italia, 5 Supercoppe Italiane, 3 Coppe dei Campioni e 3 Coppe Vergauwen. Ai traguardi raggiunti dalla prima formazione, si aggiungono 2 Scudetti e 3 Supercoppe del settore giovanile. Nel ranking europeo delle squadre di Basket paralimpico, stilato ogni anno dall’International Wheelchair Basketball Federation (IWBF Europe), il Santa Lucia è oggi tra le prime quattro squadre più forti del continente.

Dagli inizi ai successi internazionali. Il Santa Lucia Basket esordisce nel campionato nazionale nella stagione 1978-1979, piazzandosi al quarto posto. Nel 1980 il team gialloblu, guidato da Giovanni Berghella, attira a sé Carlo Di Giusto diventato poi allenatore del Santa Lucia Basket e  Responsabile Tecnico della Nazionale Maschile di basket in carrozzina. Solo un anno dopo la squadra vince il suo primo scudetto. I nostri cestisti intanto crescono e sette anni più tardi ottengono il loro primo trofeo fuori dai confini nazionali. Nel 1988 il team capitolino si aggiudica la André Vergauwen Cup. Replicherà il successo nel 2002 e nel 2009.

Stiamo lottando affinché una realtà sportiva così importante della Capitale non finisca la sua storia.

Non vi nascondiamo le tante difficoltà che stiamo incontrando nel recuperare i fondi necessari per sostenere tutta la stagione e soprattutto per trovare una nuova “casa” per gli allenamenti e le partite.

Crediamo fortemente nel nostro gruppo e nel nostro meraviglioso movimento e se anche Voi considerate che quest’ultimo possa sposare la Vostra filosofia dateci una mano donando quanto potete a questo link http://www.retedeldono.it/it/progetti/santa-lucia-sport-societ%C3%A0-sportiva-dilettantistica/santa-lucia-basket.-la-sfida-pi%C3%B9-grande?s=wa

http://www.santaluciasport.it/online/

Zero indifferenza – Silvia Sepe “SOLE”

La CARIS è la struttura dell’Ateneo di Roma Tor Vergata che coordina, monitora e supporta tutte le attività volte a favorire l’integrazione nella vita universitaria degli studenti con disabilità, con disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia) o difficoltà temporanee. L’obiettivo finale è quello di contribuire a realizzare un Campus sempre più “amichevole”, accogliente, solidale, che garantisca il diritto allo studio di tutti gli studenti. A questo fine, l’impegno della commissione si è concretizzato in una serie di azioni tra cui l’organizzazione del convegno “Zero Indifferenza. Valorizzare le differenze per abbattere l’indifferenza: sport, arte e cultura per l’inclusione”in collaborazione con “Vivere da Sportivi”. L’edizione 2016 vede come vincitore del concorso di cortometraggio Zero Indifferenza il video “Sole” di Silvia Sepe.

Indossare i panni della diversità fa paura. A volte anche solo guardare quella diversità spaventa. Ma diverso da cosa? Diverso da chi? Davvero non lo sappiamo, eppure facciamo sì che diventi motivo di discriminazione ed isolamento per coloro che si trovano al di là di questo confine delineato esclusivamente da parole. Ci sentiamo tutti persone sole, ma da prospettive diverse. L’indifferenza diventa lo strappo più profondo di Dzquei pannidz e l’unico modo per ricucirlo è accorgersi del sole e del mare al di là della barriera.  

Silvia Sepe

Sport Senza Frontiere – Progetto Golf Senza Frontiere

“Golf Insieme” il primo progetto pilota presso il Garden Golf University in collaborazione con la Federazione Italiana Golf, l’ Università di Tor Vergata e con il sostegno dell’Istituto Credito Sportivo: 15 bambini con disagio socio economico sono stati inseriti nei corsi di golf con i  coetanei che fanno parte del Garden Golf Academy.   Il golf è un gioco di etichetta e correttezza, il giocatore è responsabile delle sue azioni e della personale condotta in ogni momento, anche quando gli altri non guardano. Un giro di golf inizia e finisce con una stretta di mano fra i giocatori. Quando un compagno sta per effettuare il colpo bisogna rispettare il silenzio…crediamo che far praticare questa esclusiva attività ai bambini disagiati possa essere altamente formativo e siamo perciò felici di questa collaborazione.

Socialmente Pericolosi Giffoni

Il progetto porterà 10 ragazzi dei quartieri spagnoli a realizzare un documentario sulla loro realtà, sui loro vicoli, sulle loro abitudini distruttive e autodistruttive, criminali e mafiose. L’alternativa che viene loro offerta è quella dell’insegnamento di diversi mestieri, produttivi e creativi, di TV e cinema: montaggio, riprese, grafica, effetti speciali, scrittura di sceneggiature, casting, fotografia, recitazione, regia. Socialmente Pericoli nasce da un’iniziativa del Gruppo Locale di Napoli di ActionAid, un’associazione che ha lo scopo di avviare iniziative, campagne e progetti di sensibilizzazione sui temi del diritto al cibo, della povertà e dell’esclusione sociale ed è federata con ActionAid Italia.

L’ideatore di Socialmente Pericolosi è il giornalista Fabio Venditti, che ha voluto creare questa specie di scuola di formazione per i giovani dei Quartieri Spagnoli.  Loro non sono mai usciti dai Quartieri Spagnoli. Per loro il mondo è diviso fra chi può per nascita e chi può per destino – dice Fabio Venditti, vice Presidente di Socialmente Pericolosi–La novità consiste nel fatto che viene ipotizzato un cambiamento del loro destino. E ci si aggrappano, felici di provarci. Il mondo fuori da loro li incuriosisce e li fa arrabbiare, proprio perché li ha esclusi. Il prodotto che porteremo sarà un racconto dalla pancia dei Quartieri”.

FIMPAR – Di.Di. Diversamente Disabili

Di.Di.Diversamente Disabili (www.diversamentedisabili.it), è la prima  Associazione in Italia che si è occupata di (ri)avvicinare al mondo delle due ruote i ragazzi disabili. Ritornare in sella a una moto, per tanti ragazzi disabili, è come ritornare in sella alla vita e riappropiarsi di una passione, spesso causa della loro invalidità Madrina e grande sostenitrice della Onlus è Annalisa Minetti, cantante e atleta paralimpica. Presidente onorario Lucio Cecchinello, manager del Team Honda LCR in MotoGP.Nata nel 2013, Di.Di. ha realizzato tante iniziative, tra le quali una Scuola Guida con moto adattate dedicata ai ragazzi diversamente abili che vogliono ritornare sulle due ruote; e un Team di piloti “speciali”per offrire l’opportunità a tutti quei motociclisti disabili che lo desiderano, di misurarsi anche agonisticamente.

Per loro la Onlus ha creato anche il primo e unico campionato al mondo dedicato unicamente a piloti disabili, a cui hanno partecipato anche piloti provenienti da Nuova Zelanda, Australia, Francia e Inghilterra. Vedere questi super eroi sfrecciare a tutta velocità tra i cordoli, è un’emozione unica. Sport ma non solo. Tante le iniziative per il sociale: l’Educazione Stradale nelle scuole e il Progetto Patenti AS che, in collaborazione con ACI Roma e il Centro di Guida Sicura di Vallelunga, in solo 2 anni ha dato la possibilità a più di 30 ragazzi di riprendere la patente per la moto.

Un percorso unico, che oggi è culminato con un altro importantissimo traguardo: in accordo con il CIP –Comitato Italiano Paralimpico, è stata presentata durante l’Eicma 2015 di Milano la Federazione Italiana Motociclismo Paralimpico – FIMPAR, la prima nel mondo paralimpico internazionale dedicata ai disabili appassionati delle due ruote. E da marzo 2016 i Di.Di. sono anche sullo schermo, con un programma interamente ideato da loro per parlare di sport, due ruote e disabilità: “Never Give Up”, il nome del format, è un appuntamento quindicinale in onda sul canale 148 di SKY. La conduzione è affidata a Chiara Valentini e Annalisa Minetti.

Per informazioni: www.diversamentedisabili.it – diversamentedisabili@gmail.com

Dario D’Ambrosi ed il Teatro Patologico

Il Teatro Patologico è diretto dal suo fondatore Dario D’Ambrosi, uno dei maggiori artisti d’avanguardia italiani. Autore, regista e attore, porta avanti da oltre trent’anni la sua personale ricerca sulla follia sviluppando trasposizioni teatrali tra le più interessanti della scena italiana e internazionale.
L’ Associazione del Teatro Patologico nasce nel 1992 diretta dal fondatore e ideatore Dario D’Ambrosi. Dallo stesso anno comincia un lavoro unico ed universale: quello di trovare un contatto tra il teatro e le gravi malattie mentali.
L’intento principale della scuola di Dario D’Ambrosi, da quasi 30 anni autorità indiscussa in materia, è quello di stimolare la libertà creativa dei ragazzi senza influenzare didatticamente la loro fantasia e la loro sensibilità, permettendo così ad ognuno di trovare il proprio spazio nel campo teatrale e nei vari ambiti di cui si compone.
Fondamentale per la perfetta riuscita del progetto è l’interazione tra docenti, allievi, assistenti sociali e operatori sociali (i quali sono coinvolti nelle attività del corso), ma soprattutto indispensabile è la partecipazione attiva dei familiari che hanno la possibilità di confrontarsi con uno staff altamente qualificato.
Lo spazio teatrale è diventato un grande laboratorio, uno stimolante luogo di incontro e scambio di iniziative, progetti, emozioni e stati d’animo, culminata nelle fantastiche serate in cui i ragazzi sono andati in scena al Teatro Quirino di Roma con spettacoli scritti dagli studenti e per i quali hanno ideato scenografie e costumi. Il Teatro Patologico ha presentato il suo lavoro in tutto il mondo.

Salvatore Cimmino: A nuoto nei mari del Globo

“L’obiettivo è ambizioso, ovvero ricordare al Mondo che oggi la disabilità, grazie alla Convenzione delle Nazioni Unite sui disabili, non è più un fatto privato, a carico dei singoli, ma è finalmente diventato (o per lo meno dovrebbe) una realtà di cui è necessario che la collettività tutta si faccia carico. Ho imparato allora che la scuola non è solo voti e interrogazioni, la scuola è il momento formativo più importante dell’esistenza di ognuno di noi, è il luogo della crescita e del confronto, è il luogo dove si inizia ad esercitare l’autonomia e dove nascono i pensieri, le idee, dove diventiamo cittadini ed iniziamo ad inventarci l’esistenza. E dove, soprattutto, sperimentiamo al meglio il valore e il significato dell’ inclusione e della collaborazione.

Bo’nna – dal mio punto di vista

“Bo’nna – dal mio punto di vista”. Un progetto dell’Ambasciata d’Italia a Pretoria

L’Ambasciata d’Italia a Pretoria ha lanciato un’iniziativa a favore dei ragazzi svantaggiati di Soshanguve, una township 25 km a nord della capitale Pretoria, puntando su istruzione, sport e creatività.

Il progetto “Bo’nna” – una parola sotho che vuol dire appunto “dal mio punto di vista” – è frutto della collaborazione tra la rappresentanza diplomatica, l’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria, l’ONG Oxfam Italia, l’Agenzia delle Nazioni Unite UN Volunteers, la Municipalità di Tshwane e l’Istituto universitario Open Window.

All’inizio di ottobre, trenta giovani studenti della Scuola Elementare Rivoningo sono stati introdotti all’arte della fotografia, un modo per stimolarli a descrivere la loro realtà quotidiana attraverso “lenti diverse”. Open Window, istituto specializzato in fotografia, grafica e design, ha organizzato un workshop in cui sono stati illustrati i rudimenti di base su come usare una macchina fotografica e la luce naturale.

Ora hanno la possibilità di scattare quante immagini vogliono della propria vita quotidiana, tra le quali ne verranno scelte due per ogni studente da pubblicare in un catalogo. Le migliori foto saranno poi valutate a novembre per scegliere le migliori in tre categorie “Chi sono?”, “La mia eredità” e “Per essere bravo nello sport”.

Al primo classificato andrà una macchina fotografica. Ma non è solo per i premi, promuovendo e incoraggiando la competizione tra i bambini speriamo di ispirarli a puntare sull’istruzione per raggiungere i loro sogni. .

CSOE

Oggi il Centro Sportivo dell’Esercito ha sede a Roma, presso la caserma “Silvano Abba”, è dotato di moderni e funzionali impianti sportivi, gestisce gli atleti Volontari in ferma pluriennale e in servizio permanente d’interesse nazionale; dirige e coordina, attraverso la Presidenza societaria, che ha sede presso la Sezione attività sportiva dello Stato Maggiore dell’Esercito, l’attività sportiva nazionale e internazionale dei Centri sportivi. Inoltre, pianifica e organizza stage e campionati di Forza Armata, svolge corsi a carattere formativo con l’ausilio di personale abilitato Istruttore militare di educazione fisica, tecnici Federali e Docenti Universitari (IUSM). Le discipline sportive praticate presso il Centro sono: atletica leggera, ciclismo, ginnastica, judo, lotta, karate, nuoto, tuffi, pentathlon moderno, pugilato, scherma, sollevamento pesi, taekwondo, tiro a segno, tiro a volo e triathlon. .

Sport Senza Frontiere- Promo

L’educazione, l’inclusione sociale e il benessere attraverso lo sport rappresentano il cuore della onlus che progetta e organizza percorsi sportivi gratuiti per bambini e adolescenti svantaggiati sotto la guida di operatori qualificati e in collaborazione con una rete solidale di partner e associazioni sportive. Sport Senza Frontiere crede nello sport come un efficace strumento di cambiamento sociale.Garantire il diritto allo sport, renderlo accessibile a chi più ne ha bisogno, portarlo lì dove non c’è e diffonderne principi e valori. Questa la nostra missione. .

Invictus Game

I concorrenti di Invictus Games sono gli uomini e le donne che si sono confrontati faccia a faccia con la realtà del sacrificio per la patria. Sono le madri, i padri, i mariti e le mogli che hanno messo le loro vite in prima linea e hanno subito lesioni gravi che cambiano la vita. Queste persone sono l’incarnazione di tutto ciò che i Giochi Invictus rappresentano . Si sono messi in gioco ed hanno affrontato la sfida, ma sono rimasti indomiti. Hanno dimostrato che nessuno può sconfiggerli. Hanno la forza di volontà di perseverare e conquistare nuovi traguardi. I Giochi hanno puntato i riflettori sui sacrifici che questi uomini e donne hanno fatto servendo il loro paese, e sulla loro inarrestabile spinta interiore a superare i propri limiti. Gli Invictus Games 2014 sono stati molto di più di quattro semplici giorni di sport – hanno catturato i cuori, hanno sfidato le menti e cambiato le vite.

Sport senza frontiere onlus

Il potere dello sport. In questo breve video la storia emblematica di Mirko, uno dei bambini inseriti nel programma di inclusione sociale e tutela della salute di Sport Senza Frontiere Onlus .
Sport Senza Frontiere crede nello sport come un efficace strumento di cambiamento sociale.
Garantire il diritto allo sport, renderlo accessibile a chi più ne ha bisogno, portarlo lì dove non c’è e diffonderne principi e valori. Questa la nostra missione. L’educazione, l’inclusione sociale e il benessere attraverso lo sport rappresentano il cuore della onlus che progetta e organizza percorsi sportivi gratuiti per bambini e adolescenti svantaggiati sotto la guida di operatori qualificati e in collaborazione con una rete solidale di partner e associazioni sportive.

Michele Benedetto

Nel tempo libero sono un giocatore di calcio dilettante che da oltre 30 anni calca i campi sportivi della Basilicata, da 5 anni ho legato il mio nome alla Squadra del Barrata Potenza, una Società che milita nel Campionato di 1^ Categoria Lucana. In tutti questi anni i troppi episodi di violenza a cui ho assistito, talune volte anche in prima persona, mi hanno spinto nella stagione sportiva trascorsa a promuovere un’iniziativa a favore del rispetto e della lealtà sportiva nel mondo del calcioL’idea è stata quella di promuovere uno slogan (RICORDA…arbitro e avversario sono tuoi amici, senza di loro non potresti divertirti, RISPETTALI) che ho esibito in tutte le partite della scorsa stagione ad ogni inizio gara insieme al Capitano avversario ed arbitro di turno, facendoci ritrarre in una foto.

Giovanni Passarella

Ad agosto dell’anno scorso se qualcuno ci avesse detto che nella stagione che stava per arrivare avremmo fatto l’en-plain, nessuno ci avrebbe creduto, invece la stagione sportiva 2014/2015 è stata una lunga e straordinaria cavalcata che sarà ricordata per tanto tempo da tutto il mondo rugbistico potentino.

AIC

Associazione Italiana Calciatori costituita nel 3 Luglio del 1968. Si tratta di un sindacato che nasce dall’esigenza di tutelare la figura del calciatore e che sia riconosciuto come interlocutore da Federazioni e Leghe.

Jeff Onorato

Campione Mondiale di Sci nautico a piedi nudi…Jeff ha un grande sogno: realizzare un centro sportivo dedicato agli sport acquatici in cui ragazzi normo dotati e ragazzi diversamente abili possano formarsi, giocare, competere insieme. Questo sogno ha un nome:” Fly for life” ed oggi ha anche un indirizzo web www.flyforlife.it (Giovanni Antonio Lampis).

AMOVA

L’Associazione Medaglie d’Oro al Valore Atletico è una Benemerita di Interesse Sportivo, riconosciuta dal CONI che unisce e rappresenta in Italia e nel mondo tutti i più grandi atleti che l’Italia annovera tra i massimi protagonisti dello sport: aderiscono all’associazione oltre 2000 campioni olimpici, campioni mondiali e primatisti mondiali.

Salvatore Cimmino

Atleta Paralimpico. Nel 2010 comincia il Tour “A nuoto nei mari del globo-per un mondo senza barriere e senza frontiere”. Una nuova sfida per conquistare i mari dell’intero pianeta.

«Bisogna avere la volontà di creare un mondo diverso, democratico caratterizzato da uguaglianza, da genuine e vere opportunità in termini di benessere e di guadagno, un mondo inclusivo per tutti dove la disabilità venga valorizzata e celebrata» (Salvatore Cimmino)

Fratelli di Sport

Promuove le politiche di integrazione nello Sport. Si tratta di una cooperazione sinergica volta allo sviluppo di azioni finalizzate favorire l’integrazione sociale della popolazione straniera attraverso lo sport ed a contrastare le forme di intolleranza e discriminazione etnica.

HSA- Handicapped Scuba Association

Sulla base di significative esperienze iniziate nel 1975, HSA viene fondata ufficialmente nel 1981 tramite l’unione di diversi gruppi in Italia ed all’estero. E’ composta da un vasto movimento di Istruttori subacquei, subacquei disabili e sostenitori distribuiti in oltre 47 paesi nel mondo  per assicurare alle persone disabili le stesse opportunità di ricevere addestramento di qualità, brevetti ed avventure subacquee. “… è chiaro che è un segnale di inclusione, di solidarietà forte che arriva un po’ ovunque. Questo è quello che è importante da dire…” (Aldo Torti, Presidente HSA Italia).

Monica Lucarelli – La Scala di Corda

La Scala di Corda ONLUS è un’associazione non lucrativa, autofinanziata, che crea e sviluppa progetti e iniziative per contribuire, sin dalle scuole elementari, alla creazione di nuove generazioni consapevoli perché siamo convinti che l’educazione rappresenti la massima prevenzione contro fenomeni di bullismo, discriminazioni razziali e di genere. Da anni portiamo nelle scuole elementari il progetto educativo-didattico Crea la tua Giornata della Cortesia per Roma, che dal 2011 ha visto come protagoniste, nelle prime quattro edizioni,175 classi elementari di 55 istituti scolastici romani, per un totale di 4000 bambini della periferia di Roma. Il progetto è nato ed è cresciuto con il Comitato Italiano Paralimpico con un focus su integrazione e diversità il cui valore aggiunto è il coinvolgimento dello Sport. Diffondere i valori etici dello sport per combattere ogni forma di discriminazione promuovendo il fair play e sradicando tutte quelle barriere comportamentali che ne hanno impedito l’accesso a tutti